Storia di Malta
Sebbene Malta sia uno dei paesi più piccoli del continente europeo, il suo ruolo nella storia d'Europa è stato di grande importanza.
Dai primi insediamenti preistorici del 5.000 a.C. fino al suo ingresso nell'Unione Europea, Malta è stata popolata da differenti popoli, che ne hanno influenzato la sua architettura, lingua e cultura.
Preistoria e neolitico
I primi insediamenti a Malta risalgono al 5.000 a.C., quando un gruppo di ominidi giunti dalla vicina Sicilia cominciò a popolare le isole di Gozo e Malta. Queste prime comunità, intagliavano la pietra calcarea, utilizzando tecniche molto avanzate, come quelle adoperate nella costruzione dei templi di Hagar Qim, Mnajdra, Tarxien e Ggantija, dedicati alla dea della fertilità ed eretti tra il 3600 e il 2500 a.C.
L'importanza di questi templi megalitici è innegabile, poiché la loro costruzione è addirittura anteriore alle piramidi d'Egitto e a Stonehenge. L'oggetto preistorico più prezioso ritrovato a Malta è la Dea Dormiente, scoperta nel tempio sotterraneo Ipogeo di Hal Saflieni e che oggi è visibile presso il Museo Nazionale di Archeologia.
I primi abitanti di Malta, nonché artefici di tutto questo, sparirono improvvisamente per ragioni ancora sconosciute.
Fenici, cartaginesi, romani e arabi a Malta
Dall'800 a.C. Malta appartenne ai fenici, che usavano l'isola come tappa di approvvigionamento durante i loro viaggi commerciali nel Mediterraneo. In seguito, l'isola passò nelle mani dei cartaginesi del Nordafrica, che la occuparono per 250 anni, fino allo scoppio della Seconda Guerra Punica contro i romani.
A seguito di una sanguinosa battaglia navale, i romani riuscirono a impadronirsi di Malta, che passò sotto il dominio dell'Impero. In quest'epoca, l'isola visse un periodo prospero: le città triplicarono le loro dimensioni e vennero portate a termine importanti opere urbanistiche.
Secondo la Bibbia, San Paolo sbarcò a Malta nel 60 d.C. e diffuse il Cristianesimo nell'arcipelago. Si pensa che abbia trovato rifugio nelle Catacombe e che abbia vissuto per un certo periodo a Mdina, fino al suo ritorno a Roma per essere processato.
In seguito alla dissoluzione dell'Impero Romano d'Occidente, Malta fu occupata dai bizantini per quasi quattro secoli, fino a quando questi ultimi lasciarono il passo agli arabi alla fine del IX secolo. Per evitare rappresaglie, la popolazione maltese si convertì all'Islam, e ne adottò alcune tradizioni. La lingua maltese attuale, infatti, proviene dall'arabo e ne ha mantenuto molti suoni.
Basso Medioevo a Malta
La storia di Malta prese una piega inaspettata nel 1090, quando i Normanni provenienti dalla Sicilia giunsero sull'isola e si imposero agli arabi. Dopo che la Corona Aragonese occupò la Sicilia nel XIII secolo, Malta fu annessa al suo territorio.
Nel 1530, il monarca Carlo V, che aveva unificato i regni di Castiglia e di Aragón, cedette l'isola ai Cavalieri dell'Ordine di Gerusalemme in cambio della consegna annuale di un falco.
I Cavalieri dell'Ordine di Malta
I Cavalieri dell'Ordine di San Giovanni si stanziarono a Malta nell'anno 1530, dopo essere stati espulsi da Gerusalemme dall'Impero Ottomano. Vissero a Malta per circa 250 anni, portando avanti dei progetti di miglioria in tutti gli aspetti della società.
Costruirono importanti bastioni e strutture difensive, come il Forte di Sant'Elmo, e si stabilirono principalmente a Senglea, Cospicua e Vittoriosa, le Tre Città di Malta. Senza dubbio alcuno, il contributo più importante dei cavalieri fu dotare l'isola del loro emblema più caratteristico: la croce a otto punte. Si crede che ognuna di esse rappresenti una delle otto nazionalità dei cavalieri.
Uno dei maggiori risultati ottenuti dai Cavalieri Ospitalieri fu resistere al Grande Assedio di Malta e combattere le truppe ottomane che tentavano di invadere l'isola con più del doppio dei soldati. Dopo la vittoria, il maestro dell'ordine, Jean Parisot de la Valette, fondò la capitale di Malta: La Valletta.
Nel 1798, però, le truppe di Napoleone occuparono Malta ed espulsero i cavalieri. I Maltesi, come conseguenza, si ribellarono e i francesi dovettero retrocedere e rifugiarsi presso il Forte di Sant'Elmo. La popolazione chiese aiuto alla Gran Bretagna e, due anni dopo, le truppe inglesi giunsero sull'isola... per restarci.
Malta e l'Impero Britannico
I britannici capirono presto il valore di Malta come colonia nel Mediterraneo e, nel trattato di Parigi del 1814, l'isola entrò a far parte dell'Impero Britannico. Durante i 150 anni di occupazione inglese, i maltesi adottarono molti degli usi dei coloni, come la lingua, l'orario commerciale e guidare a sinistra.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, le forze aeree dell'Asse bombardarono Malta, riducendo le sue città più importanti in macerie. Solo tre aerei maltesi lottarono senza sosta contro le flotte aeree italiane e tedesche. Per questo, il re britannico George VI, onorò l'eroismo del popolo maltese con la Croce di San Giorgio, che oggi si trova sulla bandiera del paese.
Dall'indipendenza ai giorni nostri
Malta ottenne l'indipendenza dalla Gran Bretagna nel 1964, ma la regina Elisabetta II rimase la sua sovrana. Dieci anni più tardi, Malta divenne una repubblica totalmente autonoma, sebbene i generali britannici si ritirarono dal territorio solo nel 1979. Oggi, Malta è parte del Commonwealth.
Con l'ingresso di Malta nell'Unione Europea del 2004, il paese ricevette fondi che furono impiegati in progetti urbanistici e per la tutela del suo patrimonio storico.
Attualmente, Malta è un'importante meta turistica per le sue spiagge e cale, per la sua vita notturna e le sue numerose attrazioni turistiche. Inoltre, riceve molti studenti stranieri che vi si recano per studiare inglese.